Vado, sala biblioteca
17 gennaio 2011, ore 21

La prima cosa bella

di Paolo Virzì, Italia 2009


Mamma, risate e tanta commozione

Rinunciando ai richiami sociali e alle suggestioni ideologiche Paolo Virzì fa il suo amarcord livornese e familiare, la sua autobiografia giovanile per interposti personaggi (proprio come Tornatore ha fatto in Baarìa, come Rubini nella sua Puglia, come Placido nel "suo " Sessantotto). Virzì lo fa attraverso una storia corale che dura quarant' anni. Con al centro Bruno (Valerio Mastandrea), infelice introverso irrealizzato, che è fuggito via dalla ridondanza, dall' esuberanza, dalla contagiosa voglia di vivere di Anna. Sua madre. Dalla quale torna quando lei (non più Ramazzotti ma Sandrelli) è in fin di vita. Divertente e commovente, amaro e fiducioso. C' è tutto.
di Paolo D'Agostini La Repubblica Commedia italiana Sei ancora la meglio
Io la conoscevo bene. Paolo Virzì sa amabilmente bleffare fin dai primi trenta-quaranta minuti de La prima cosa bella . Il ritratto di signorinella sognante, semplice e allegra, due bambini, marito irascibile, innocui amanti sparsi, qualche ricco squalo che la vuol far sfondare nel mondo del cinema, è quello di un carattere, di una figura ricorrente, di un archetipo del cinema italiano alla Antonio Pietrangeli o alla Valerio Zurlini. Un gioco al rimpiattino con le memorie più da spettatore innamorato che da cinefilo incallito, condito con una sfumatura di commedia amara alla Risi. Ecco servita anima e corpo di Anna Nigiotti in Michelucci (da ragazza interpretata da Micaela Ramazzotti, poi all'oggi da Stefania Sandrelli) scappare scapicollandosi tra le vie di una Livorno primi anni '70, coi bimbi presi al volo per mano dopo l'ennesima lite col marito maresciallo (un mirabile Sergio Albelli, metodo Stanislavskij). Attenzione però: il personaggio di Anna è l'elemento centrale di un film corale, in divenire, mischiato di continuo come un mazzo di carte da gioco color amaranto livornese, dove la gioiosa madre, sbarazzina in accoppiamenti e sentimenti, è punto centrale da cui si irradia una delicata forza centrifuga. Gli occhi larghi e profondi dell'Anna giovane e meno giovane, dentro i quali palpitano dolcezza, amore, passionalità, celano involontariamente anche irrequietezza e blocco psicologico dei figli Valeria e Bruno (da quarantenni oggi Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea): l'una non proprio soddisfatta degli affetti familiari cercatasi fin da diciottenne, l'altro fuggito giovane dalla dolorosa Livorno della sua infanzia e adolescenza. Attorno a loro, alla loro crescita, al loro farsi adulti, al continuo riassestarsi di equilibri madre-figli, padre-figlio, fratello-sorella, c'è anche tutta la sommessa bellezza e profondità di scrittura de La prima cosa bella. Un film orchestrato su mezzi toni recitativi, caratterizzazioni autentiche e mai nostalgiche di identità e luoghi (il giornalista Lenzi - Emanuele Barresi; l'incredibile ricostruzione del negozio Mansoni Sport, immaginario urbano-commerciale oggi assolutamente perduto) e una regia sempre un passo indietro rispetto alla frenesia, al vociare volgare di personaggi che si trovano in perenne, trattenuto, conflitto. Nel continuo andirivieni tra anni '70-'80 e 2009, Virzì centra, senza retorica riverenza, un paio di sequenze da vecchio commediante all'italiana: la festa a casa degli aristocratici (con dialogo comico sulle Tofane, gag della bimba sboccata con governante francese, l'alto/basso camerieri-padroni che ricorda il corrosivo Altman di Gosford park ) e il sottofinale brulicante di risa, pianti e anime pigiate in pochi centimetri quadrati. La prima cosa bella rasserena lo spirito, cancella ogni parvenza di perfidia e invidia dei personaggi, avvolge e culla gli spettatori con le carezze e gli abbracci materni di Anna (Micaela/Stefania). Marco Risi interpreta fugacemente papà Dino.
di Davide Turrini Liberazione

Rassegna Mimosa Forever

Calendario proiezioni gennaio/febbraio 2011

Gennaio 2011

Lunedì 17 gennaio 2011 h. 21,00
Vado, sala biblioteca comunale
La prima cosa bella
di Paolo Virzì,

Italia 2009


Giovedì 27 gennaio 2011 h. 21,00
Monzuno, sala biblioteca comunale
La zona
di Rodrigo Plà,
Spagna, Messico 2007


Febbraio 2011
Giovedì 10 febbraio 2011 h. 21,00
Vado, sala biblioteca comunale
Open hearts
di Susanne Bier,

Danimarca 2002


Martedì 22 febbraio 2011 h. 21,00
Monzuno, sala biblioteca comunale
Basta che funzioni
(Whatever works)

di Woody Allen,
USA 2009